Cromocity

Immaginazione e colore

01_Color gradient

02_Fragments

03_Totems

04_Tree square

05_Living in the air

06_Upside down

07_Urban pixels

08_Courtyard

09_Double landscape

10_In between

Tra il bianco e il nero pulsa l'universo dei fenomeni cromatici. (Johannes Itten) 

“Cromocity: Immaginazione e colore” rappresenta un momento di sintesi tra l’attività di ricerca e di insegnamento, tenuta nei corsi di Disegno ed Educazione Grafico-Pittorica, e la ricerca progettuale portata avanti nel laboratorio interdisciplinare GVultaggio creative office: le riflessioni, gli studi teorici sulla percezione visiva, la rappresentazione e i fenomeni cromatici si fondono con le esperienze progettuali focalizzate sui temi della morfologia, tipologia e l’elaborazione di concepts architettonici.

Il primo step di questo processo di sintesi è stata la produzione di dieci modelli di architettura che descrivono altrettante linee di ricerche, ognuno di essi è frutto di un percorso progettuale caratterizzato dalla scomposizione degli elementi e la sottrazione di materia in modo da riportare le architetture alla loro essenza teorica e concettuale.

I Plastici sono il risultato di un processo compositivo che trae spunto da progetti e ricerche a diverse scale della progettazione, dal design alle visioni urbane, ma che nel trasformarsi in un oggetto scultoreo perdono il loro rapporto dimensionale e diventano degli oggetti assoluti, privi di dimensioni, applicabili in qualsiasi contesto e rimodulabili alle diverse scale.

La trasformazione di un progetto in un modello concettuale prevede l’utilizzo di un linguaggio sintetico, che sia in grado di esprimere con pochi elementi i significati del progetto, tralasciando le contaminazioni dovute alle esigenze funzionali e agli inputs del contesto in cui si inserisce.

La commistione tra ricerche plastiche e quelle teoriche si concretizza nell’applicazione del colore, i cromatismi sono utilizzati in modo da evidenziare le caratteristiche tridimensionali degli oggetti, valorizzando le forme geometriche ed estremizzando i contenuti concettuali. Di seguito una descrizione in cui sono messi in risalto gli aspetti morfologici e gli effetti cromatici dei modelli:

01.Color Gradient: un modello tridimensionale costruito secondo le linee prospettiche, in cui la progressiva intensità cromatica enfatizza la successione dei piani che costituiscono il reticolo. Il colore, quindi, è usato per evidenziare la profondità degli ambienti e contribuire ad alterare la percezione dimensionale degli stessi.

02.Fragments: un piano circolare sospeso e scomposto in frammenti, in cui il colore ha una duplice funzione, da una parte la policromia evidenzia i singoli tasselli, dall’altra la scelta di utilizzare un gradiente cromatico contribuisce alla ricomposizione dei frammenti e a rileggere il plastico come un oggetto unico.

03.Totems: su una base riflettente vengono disposte delle strutture totemiche, il colore accentua la plasticità dei volumi creando un labirinto di rimandi cromatici guidando lo sguardo dell’osservatore alla ricerca di scenari mutevoli.

04.Tree square: tre Alberi stilizzati posizionati su uno specchio in cui le nervature di colore bianco si stagliano sul fondo colorato. Vengono utilizzati solo tre colori, ognuno caratterizza un solo albero in modo da esaltare l’unicità del singolo oggetto e porli in netto contrasto tra loro.

05.Living in the air: dei volumi sospesi nel cielo dove il colore crea un contrasto tra la superfice esterna e l’interno, modificando la percezione degli oggetti a secondo del punto di vista dell’osservatore.

06.Upside down: un volume irregolare caratterizzato dalla interconnessione di un gruppo di piramidi che creano un effetto di simmetria orizzontale rispetto ad un asse mediano; La parte superiore è completamente bianca, quella inferiore è caratterizzata da un gradiente di colore che va dal giallo al rosso, in cui ogni sfaccettatura ha un suo tono si colore. L’effetto cromatico nella sua completezza è apprezzabile solo riflesso nella base accentuando maggiormente la tridimensionalità dell’oggetto.

07.Urban pixels: una griglia quadrata composta da nove tasselli disposti su tre file è la matrice formale per un complesso di nove torri, si elevano lungo l’asse verticale per poi essere tagliate da piani inclinati. All’esterno le superfici sono completamente bianche. I colori sono applicati all’interno degli involucri per enfatizzare la plasticità degli oggetti e accentuare la loro tridimensionalità attraverso il piano specchio posizionato alla base delle torri.

08.Courtyard: uno spazio centrale riflettente è definito da un recinto irregolare, in cui il colore caratterizza le facciate interne con diversi toni del colore rosso. Il cromatismo è utilizzato per accentuare la dicotomia tra esterno ed interno, tra un paesaggio artificiale algido ed un paesaggio interno articolato e dinamico.

09.Double landscape: una riflessione sulla mutevolezza ed il dinamismo di spazi apparentemente statici, il posizionamento di una superficie specchiante in uno spazio architettonico definito, consente di creare nuovi scenari e continuare ad immaginare lo spazio esterno secondo prospettive e riflessi inediti. Le cime di una quinta urbana costituita da setti verticali sono caratterizzate da sfumature policrome in modo da enfatizzare la plasticità e la tridimensionalità dell’ambiente costruito.

10.In between: il bordo e la pelle di un edificio da linea di confine tra spazio interno e paesaggio esterno possono diventare loro stessi spazi dell’abitare: il modello indaga le possibilità di trasformare questa linea di demarcazione in uno spazio permeabile. I setti concentrici sono caratterizzati da una gradazione di cromatismi come a evidenziare l’antropizzazione degli ambienti interstiziali.

Nelle Tavole sinottiche viene rappresentata l’intera gamma dei colori utilizzati, nella prima sono elencate le barre cromatiche dei singoli progetti, in cui ogni tassello rappresenta un Pixel di colore. In ogni barra si possono rileggere le policromie e i gradienti cromatici che caratterizzano i progetti: invece nello sguardo d’insieme dell’intera tavola si può rileggere il dialogo tra i vari oggetti che come un continuum cromatico raccontano un passaggio graduale da un tono di colore all’altro in un percorso circolare.

La seconda tavola ha una diversa chiave di lettura, infatti vuole evidenziare l’incidenza di un singolo colore nel bilancio cromatico. Questo esercizio consente di avere un’immagine cromatica avulsa dai segni e le forme che caratterizzano i plastici e portano l’osservatore a determinare quanto il colore e la plasticità incidono e si compenetrano nella percezione visiva delle architetture.